Ieri il tribunale di Maastricht ha dato all'accusa un carico di compiti a casa nel processo penale contro un uomo di Maastricht sospettato di stupro.Il mio ex fidanzato mi ha violentato due volte, mi ha aggredito più volte e mi ha anche minacciato di morte.
Di cosa diavolo sta parlando la mia ex ragazza? Non ho fatto nulla, sono completamente innocente.
Ecco le letture rispettivamente di una donna di 25 anni di Maastricht e di un uomo di 30 anni di Maastricht che ora vive all'Aia, ma è detenuto da diversi mesi nella prigione De Geerhorst di Sittard. Perché nonostante le dichiarazioni siano quanto di più contraddittorio si possa immaginare, secondo l'accusa è chiaro come il sole: la storia della donna è vera e quindi l'uomo dovrà pagare una multa salata. Le accuse sono quindi molto chiare: doppio stupro, aggressione, minacce e persino tentato omicidio. Quale fosse la richiesta che il pubblico ministero Marja Verbaas attribuiva a queste accuse non era chiaro ieri in tribunale a Maastricht. Il procedimento penale è stato infatti rinviato a tempo indeterminato perché, secondo il tribunale, il pubblico ministero ha proceduto con molta leggerezza.
A questo punto si è ascoltato il lungo lamento dell'avvocato Jeroen Nijboer. "L'accusa si preoccupa solo di condannare e non di stabilire la verità", ha dichiarato il legale del trentenne di Maastricht. Si riferiva al fatto che il pubblico ministero aveva recentemente ignorato quasi tutte le richieste della difesa, definendole "completamente irrilevanti". "Tutto ciò che la donna dice è considerato 'vero' dal pubblico ministero e lei cerca immediatamente prove e testimoni per questo. Ma tutto ciò che la mia cliente afferma viene totalmente ignorato. L'accusa dovrebbe gestire questo caso con una mente aperta".
Indagine su una telefonata misteriosa
Il tribunale ha accettato e ieri ha imposto all'agente un bel po' di compiti. Ad esempio, nei prossimi tempi la dichiarante dovrà essere ascoltata come testimone davanti al giudice istruttore e dovranno essere controllati i tabulati del cellulare. Le registrazioni dell'interrogatorio della donna devono essere consegnate all'avvocato e devono essere ascoltati quattro testimoni. Questi ultimi possono rilasciare dichiarazioni che potrebbero essere considerate a discarico dell'imputato. Infine, si dovrà indagare anche su una misteriosa telefonata in carcere di De Geerhorst. Al 30enne sospettato è stato detto da un dipendente del carcere che il suo avvocato aveva chiamato e che avrebbe dovuto richiamarlo. Nel frattempo, gli è stato consegnato il numero di telefono. Il sospettato ha composto il numero, ma non è riuscito a mettersi in contatto con il suo avvocato. Al telefono ha infatti risposto la sua ex fidanzata, la donna che lo ha denunciato. La donna ha fatto sapere di avere paura dell'imputato e di non voler più avere contatti con lui. Il tribunale vuole ora sapere, tra le altre cose, di cosa si è discusso esattamente in quell'occasione, soprattutto perché l'imputato indica che la donna ha cercato e avuto contatti con lui molto più spesso di una volta dalla fine della loro relazione.