Procedimento penale in corso

Equilibrio tra scherzo e minaccia (Limburger.nl)

Annunciare un attentato o una strage via Twitter per gioco o come esperimento: la polizia e la magistratura spesso lo trovano tutt'altro che ridicolo.

Il tweet di minaccia di @Aarono43 non è un caso isolato. Nell'ultimo anno, la polizia è intervenuta più volte dopo che diversi individui hanno lanciato messaggi simili nel mondo. A causa degli incidenti e dei successivi rinvii a giudizio, sta emergendo sempre più giurisprudenza, fornendo ai giudici maggiori indicazioni e la frontiera legale sta lentamente prendendo forma.

Recentemente, la politica Femke Halsema è stata minacciata via Twitter. Il tweet suggeriva che l'uomo che lo aveva scritto voleva fare del male alla figlia piccola di Halsema. Il giudice lo ha condannato a 17 giorni di carcere e a 80 ore di servizi sociali. Un ragazzo di 17 anni che ha annunciato un episodio di sparatoria simile a quello di Alphen aan denRijn tramite la piattaforma Internet è finito in carcere per 12 giorni, mentre a Hilversum è stato recentemente arrestato un ragazzino di 13 anni. In De Wereld Draait Door, qualche mese fa, è apparsa la diciassettenne Charlotte che ha annunciato un attentato dinamitardo via Twitter "come esperimento". Era molto indignata per il fatto che l'incidente avesse ricevuto così tanta attenzione. Nel processo contro la minacciatrice di Halsema, il giudice ha stabilito che un tweet minaccioso equivale a una minaccia offline. In questo caso, ci si può appellare alla Sezione 285 del Codice penale. Per la polizia è difficile valutare i tweet minatori, che spesso sono in bilico sul filo del rasoio: si tratta di uno scherzo fuori luogo, di un'espressione di frustrazione o di una cosa davvero seria? La portavoce della polizia, Renske Hamming, è chiara: "Se all'aeroporto di Schiphol dici che stai trasportando una bomba, nemmeno questo viene preso come uno scherzo. Siete voi a decidere cosa mettere su internet, cosa gettare nell'etere. Bisogna pensarci in anticipo".

Hamming non può dire cosa accadrà ora allo studente 17enne di Meerssen. "Questo viene discusso nella consultazione dei casi giovanili. In essa, la Procura, la polizia, l'Ufficio per l'assistenza ai giovani e il Consiglio per la protezione dei minori decidono insieme quale sia la punizione più appropriata per i minori sospettati. In questo contesto, si tiene conto anche del rendimento scolastico".

Alex Brenninkmeijer, il difensore civico nazionale, si è recentemente opposto a possibili condanne severe: "Tenete presente che i bambini sono bambini e possono fare cose molto strane inaspettatamente".

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